Editoriale

La mia origine del benessere a settembre

La mia origine del benessere a settembre

“Ma cosa stai facendo”? 

“Aspetta un attimo, sto leggendo una cosa importante” 

Ero interamente catapultato nella lettura del libro di Annie Dillard “Una vita a scrivere” quando incrociai le parole della scrittrice: "Il modo in cui trascorriamo le nostre giornate è, ovviamente, come trascorriamo le nostre vite ".

Fermo. Ammutolito. Letteralmente preso e coinvolto da una frase che ha aperto in me tanti spunti di riflessione, forse troppi. Vorrei quindi condividere con te due riflessioni: la prima riguarda il significato di benessere, mentre la seconda il concetto del rallentare

Cos'è il benessere? Potremmo risalire fino alla notte dei tempi per trovare una definizione che ci accomuni all’unisono, ma non c’è o forse non l’ho mai incontrata prima. Ad esempio per me la parola benessere confina con l’abilità di proteggere durante la giornata (al mattino) momenti senza tecnologia. Questo perché il mondo offline è più lento rispetto al mondo online. 

Ciò significa che quando iniziamo la nostra giornata online e veniamo bombardati dal rumore e dal disordine digitale, ciò darà l’imprinting per il resto della giornata. Al contrario, quando iniziamo la giornata con attività o rituali offline viviamo il tutto con un ritmo più lento, che si tratti di fare la nostra morning routine o di fare colazione con i nostri cari: c'è una lentezza che si riversa nel resto della giornata.

La velocità è divertente, sexy, una scarica di adrenalina. È come una “droga” e ne siamo dipendenti. Allo stesso tempo, il mondo è diventato un gigantesco buffet 24/7 di cose da fare,  da consumare, da sperimentare  e ci abbuffiamo a fare tutto e sempre più velocemente. Può sembrare strano, ma rallentare può essere un modo più veloce per avvicinarti ai tuoi obiettivi, a te stesso/a e al tuo benessere. Se sappiamo che rallentare è uno dei primi passi verso il nostro benessere, qual è il principale ostacolo a rallentare in questo mondo veloce?

Senza ombra di dubbio: la paura. A causa del tabù intorno alla lentezza, anche solo pensare di rallentare ci fa provare paura o vergogna. La velocità è spesso un modo per evitare situazioni che ci allontanano dal nostro benessere preferendo distrazioni e attività. Ovviamente sappiamo che il concetto di benessere è un panorama composto da tanti scenari dalle mille forme: per qualcuno è il mangiare sano, per qualcuno è lo sport, per altri è il rilassarsi e altri ancora è condividere piccoli momenti di svago con chi si ama.

La ricerca scientifica ci suggerisce che un maggiore senso di benessere e felicità deriva da sani e costanti comportamenti giornalieri. Ad esempio i benefici di un regolare esercizio fisico e di altri comportamenti salutari come dormire a sufficienza, mangiare/idratarsi bene e trascorrere del tempo in meditazione o silenzio sono ben consolidati nel “santo Graal” del benessere. 

Ok, tutto chiaro, ma se in questo mio desiderio di avvicinarmi al benessere inciampo in qualche pensiero o abitudine che mi allontana? E’ assolutamente normale. Troppo spesso passiamo le nostre giornate a voler migliorare e non a migliorare. L’importante è iniziare a piccoli passi. Se anche tu a volte hai l’attitudine di soffermarti o fissarti sugli eventi negativi, ecco alcune cose che puoi fare per cercare di cambiare questo schema:

- Concederti dei momenti per ascoltare le emozioni che derivano da stimoli negativi. A volte, quando siamo focalizzati su qualcosa in particolare, è perché non ci permettiamo di sentire cosa c'è sotto quei pensieri. In questo la mindfulness o lo yoga sono attività che aiutano tantissimo. 

- Vedere “la vita” dare un’altra prospettiva. La pratica della gratitudine può aiutarci a spostare almeno parte della nostra attenzione su ciò che funziona e ciò che è positivo nella nostra vita.

- Fare movimento. L'attività fisica, la musica, il silenzio o altre forme di movimento e di espressione creativa possono aiutarci a spostare la nostra energia e a superare la negatività. 

Tutto ciò crea un "ciclo virtuoso", in cui le buone abitudini portano a sentirsi più felici e più sani, e sentirsi più felici e più sani porta a sentirci meglio. 

In verità c’è un ultimo aspetto che desidero condividere con te. Grazie a Dorelan ho compreso - e sono ampiamente grato - che la giornata inizia la sera prima con una routine serale ad aiutarci a vivere meglio il “nuovo giorno”. 

#lamiaoriginedelbenessere oltre al benessere generale, all'alimentazione, al movimento e alla riappropriazione del proprio tempo è anche questo, perchè solo quando si dorme su un materasso Dorelan il benessere è completo

Non me ne voglia Annie Dillard se aggiungo questa riflessione alla sua frase dicendo che: "Il modo in cui trascorriamo la notte è, ovviamente, come trascorriamo la nostra vita”.

Buon sonno, buon settembre.

 

A cura di Alessio Carciofi, docente ed esperto di Digital Wellbeing