Editoriale

L'origine del benessere

L'origine del benessere

di Alessio Carciofi, Docente in Marketing e Digital Wellbeing

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Avevo circa sei, sette anni quando da bambino trascorrevo le mie vacanze estive dai miei nonni materni in aperta campagna.

Vedevo il sole sorgere e illuminare a poco a poco con i suoi tiepidi raggi la terra. Respiravo la fresca brezza del mattino, i profumi dell’orto, dei fiori di campo e gli odori degli animali ricordandomi quanto fosse genuino e semplice quel luogo.

Il pranzo era rigorosamente a mezzogiorno, scandito dai rintocchi delle campane della piccola, ma così antica chiesa del paese. Questo era il momento atteso da tutti, mi piace definirlo un “segnale”, capace di far interrompere qualsiasi attività per radunarsi intorno a quello che oggi possiamo chiamare il “social eating” più antico del mondo: la tavola. Come se le campane di mezzogiorno suonassero per condurre di nuovo ogni persona all’umana dimensione. Ritrovarsi seduti a tavola, con la famiglia, con gli amici, con le persone più care. Lasciando la realtà fuori dalla porta.

Un messaggio, semplice, chiaro. “Torno subito” o “chiamare ore pasti” nel caso fosse nostro desiderio assicurarci di essere trovati. La scelta di farci trovare come e quando solo da chi ne sentivamo l’esigenza. Ora questo non accade più.

Siamo sempre disponibili con lo smartphone sempre a portata di mano. Ovunque andiamo, in camera sul comodino, al lavoro, in macchina, lasciamo che le persone ci trovino sempre e comunque e a qualsiasi ora del giorno e della notte. Rimaniamo vicini al nostro smartphone, ma lontano da noi stessi.  Più le tecnologie digitali s’integrano con la vita di tutti i giorni, più Internet e i Social Media sono sempre più abili a catturare la nostra attenzione. Il CEO (o amministratore delegato) di Netflix, Reed Hasting, nell’annunciare i cento milioni di abbonati ha dichiarato con queste parole che la vera concorrenza di Netflix è il sonno. Forse è il momento di avvicinarci di più al vero significato di tempo e benessere per non abbandonarci totalmente alla dipendenza.

Il tempo del recupero, del riposo sembra un concetto dimenticato, in disuso. Anzi, il riposo viene identificato come l’opposto del lavoro. O riposiamo o siamo produttivi. Ma la rigorosa separazione tra lavoro e riposo è un equivoco moderno, frutto dell’attivismo spinto. La velocità e la presenza, sempre, comunque e dovunque, non sono strade che portano al benessere e al successo. È un po’ come se le campane del paese suonassero in ogni istante, o quasi sempre, allontanando la gioia “del momento” avvicinando così l'ansia dello scorrere del tempo. Perché quelli che prima erano momenti, ora, sono diventati frammenti. Parti divisibili di attenzione. Anzi di distrazione.

Fatichiamo ad entrare in una relazione profonda quando siamo con amici e familiari, rimanere concentrati sul lavoro è sempre più difficile e dormire bene, come una volta, sembra un miraggio. Ora più che mai, l’architettura della nostra vita deve essere ridisegnata. Quando includiamo il benessere nella definizione di successo, la prima cosa che cambia è la nostra relazione con il tempo. Il tempo c'è sempre. Solo che “corre” via dietro alle distrazioni. Quelle fuori e dentro noi stessi.

Buona parte della giornata la trascorriamo come se fossimo dentro ad una macchina ad orologeria, che richiede costantemente un ritmo più veloce e prestazioni maggiori. Tuttavia, la maggior parte di ciò che apprezziamo - amore, benessere, felicità, rispetto - ha poco a che fare con le prestazioni o la velocità. Questi aspetti della nostra umanità non possono essere acquistati, ma possiamo acquisirli, nel tempo e con il tempo. Quello vero. 

Un senso lineare del tempo è un concetto relativamente recente, diverso dal senso del tempo più circolare e circadiano che lo ha preceduto. Ciò che contava di più in passato era la luce, il buio, il tempo, le stagioni, le stelle e le maree. Il tempo è stato concepito nella sua relazione con il mondo naturale e le nostre esigenze. Rispettando la natura e l'uomo. Ora tutta l'umanità sarà chiamata ad un ritmo più “lento”. Solo rallentando potremo vivere con attenzione e di conseguenza con consapevolezza il momento presente con tutte le sue incertezze. Rallentare, significa riappropriarsi del tempo circolare. Tempo come il dormire bene. È capitato a tutti di sentir dire a qualcuno di non aver bisogno di dormire molto o che non hanno tempo per dormire, o addirittura considerano un motivo di orgoglio il fatto che le loro vite siano così piene di attività che "non ho altra scelta" se non sacrificare il sonno.  Invece non è così. Per una migliore concentrazione è necessario dormire bene. Se vuoi essere più creativo, devi dormire bene. Se vuoi prendere decisioni migliori, devi dormire bene. 

Per molto tempo anche io ho sottovalutato l'importanza del sonno. Ora la mia vita è ridisegnata intorno proprio a questo. Uno dei “momenti” più importanti della giornata inizia e si conclude nel letto. Il sonno è vitale per ogni aspetto del nostro benessere mentale e fisico. Due sono gli aspetti fondamentali che ho imparato dando al sonno e al riposo di mente e corpo un significato importante. La prima è che se non dormi a sufficienza, è molto difficile cambiare le abitudini e di conseguenza vivere meglio. Mentre la seconda scoperta è che se non hai una buona igiene del sonno, la motivazione, la spinta al “cambiamento” diminuirà enormemente.

Come dice Matthew Paul Walker, scienziato inglese e professore di neuroscienze e psicologia presso l'Università della California “più dormi più lunga sarà la tua vita”. Abbiamo bisogno di una buona etica del recupero, che solo il sonno ci può restituire. L'importanza del sonno è ormai inconfutabile, credo sia arrivato il momento di prendere coscienza e riappropriarci di quel “tempo” colmo di “noi” e della consapevolezza che per andare lontano bisogna ritornare “indietro”, al rispetto della natura e dei suoi cicli. Archimede diceva “datemi un punto d'appoggio e solleverò il mondo”, ora a distanza di anni, per “elevare” il nostro ben-essere, il punto d’appoggio è un bel materasso. Solo vivendo da “svegli” durante il giorno e dormendo durante la notte, potremo arrivare ad una profonda pienezza dell’essere. Quell'essere che è sinonimo di un mondo migliore, che inizia di notte, durante un sogno. Il sogno che tutti possiamo vivere bene, dormendo meglio. A partire da stanotte.