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Dorelan presenta il materasso FLIP al Torino Taking Care

Dorelan presenta il materasso FLIP al Torino Taking Care

Il 10 giugno, in occasione di Torino Taking Care, manifestazione dedicata al diritto alla salute, Dorelan presenta al pubblico FLIP, un materasso che segue le 4 fasi di crescita del bambino, assicurando il massimo comfort e un corretto sviluppo. Per l'occasione abbiamo deciso di incontrare e intervistare due esperte in materia: Chiara Maddaloni e Martina Capitanio, specializzande in Pediatria a Torino.

Breve presentazione (Chi siete e cosa fate nella vita, studi, specializzazioni).Chiara Maddaloni e Martina Capitanio, specializzande in Pediatria a Torino. In collaborazione con Raffaella Ciaccia, pediatria di libera scelta.

Perchè presenziate al TTC? Si tratta di un’occasione unica per coinvolgere grandi e piccini sul tema della prevenzione. Prendersi cura e prevenire, si sa, è spesso più facile che curare, per cui ci sembra doveroso informare ed educare tutti circa le opportunità di prevenzione e tutela della salute.

Come si differenzia il sonno dei bambini da quello degli adulti? Negli esseri umani durante la notte si alternano vari cicli di sonno suddivisi in sonno leggero (REM) e sonno pesante (non REM). Mentre gli adulti passano un 20% del loro sonno nella fase di sonno leggero, i neonati ne passano circa il 50%. Inoltre i cicli di sonno del bambino sono molto più veloci e, tra una fase e l’altra, anche un piccolo stimolo come la fame può causare il risveglio del bambino. Nel primo mese di vita il piccolo può dormire circa 20 ore al giorno, rimanendo sveglio solamente per i pasti, passando dalla veglia al sonno quasi impercettibilmente. Progressivamente i ritmi di sonno del piccolo si andranno regolarizzando con il maturare del suo sistema nervoso che sarà in grado di limitare gli stimoli del risveglio, con fasi più lunghe durante la notte e con piccoli riposini di giorno. Verso i sei mesi la maggior parte dei bambini è in grado di dormire quasi cinque o sei ore di fila durante la notte.

Che rapporto c'è tra il sonno e lo sviluppo cognitivo nel bambino? Il sonno impatta sulla qualità di apprendimento e sulla memoria, in particolare la fase REM rafforza la memoria esecutiva (come fare le cose). Alcuni ricercatori canadesi, tramite esperimenti su modelli animali, hanno dimostrato per la prima volta il ruolo centrale del sonno REM nel consolidamento a lungo termine della memoria. In particolare hanno scoperto che inibendo durante il sonno REM la produzione nell'ippocampo (la struttura cerebrale centrale per la memoria a lungo termine) delle onde theta, una classe di onde cerebrali particolarmente evidenti nei tracciati degli elettroencefalogrammi durante questa fase del sonno, i topi non riuscivano a conservare né la memoria contestuale (come la posizione di un oggetto appresa nel precedente stato di veglia), né quella emotiva (come la paura associata a una scossa alle zampe).

Possiamo affermare che una crescita corretta dipende anche dalla scelta del giusto supporto? Durante il sonno, grazie alla produzione di ormoni specifici, avvengono molti dei processi di crescita del bambino. Non solo a livello fisico, anche il sistema immunitario e quello nervoso vengono influenzati dal sonno. Riposare bene in termini di durata, continuità e profondità del sonno aiuta sicuramente la crescita del vostro bambino.

Quale consiglio dare per la gestione corretta del sonno dei più piccoli? Il sonno è un momento importante in cui fare prevenzione. Fondamentale per la sicurezza del neonato e del lattante è seguire le regole che le società di pediatria riconoscono per la prevenzione della morte in culla. Tra queste vi è la necessità per il neonato ed il lattante di un materasso rigido. Fino ai 5 mesi infatti il sistema neuromuscolare dei bambini è immaturo, quindi aumentano i rischi se il supporto è inadeguato. Inoltre ricordate sempre di non fumare in casa, di mantenere una temperatura non troppo elevata nella camera del bambino, di posizionarlo sempre a pancia in su evitando di coprirlo con coperte pesanti e/o peluches ed infine di favorire il più a lungo possibile l’allattamento al seno.