Lo abbiamo riscoperto e rivalutato durante la pandemia, quando fare sport outdoor era l’unica soluzione per chi voleva fare attività fisica. Via quindi a lunghe passeggiante, running, salti con la corda, esercizi al parco. Ma resta il fatto che, qualsiasi sia la stagione, allenarsi all’aria aperta, meglio ancora se a stretto contatto con la natura, resta la scelta migliore per chi ha la possibilità di farlo, perché i benefici sono numerosi.
Perché fa bene
Il primo effetto positivo è immediato: migliora l’umore. Tenersi attivi all’aperto, invece che dentro una palestra, e anche solo sentire l’aria fresca sul viso ci regala subito una sferzata di energia, che aiuta a restare concentrati sul nostro corpo che si muove, regalandoci quella sensazione di divertimento, e quindi anche di motivazione, in più, che a volte può mancare quando dedichiamo tempo all’attività fisica.
A questo si aggiunge la luce: anche se è nuvoloso, infatti, allenarsi outdoor significa fare il pieno di vitamina D, indispensabile per la salute di ossa, muscoli e nervi. Per chi ha la possibilità di praticare sport immersi nel verde i vantaggi sono doppi, perché respirare aria pulita riduce la quantità di inquinanti nei polmoni e aumenta l’assunzione di ossigeno (e così si smorza anche la sensazione di stanchezza durante l’allenamento).
Ultimo ma non per importanza, anche la quantità e la qualità del sonno possono migliorare in modo evidente. Abbassandosi il livello di stress, infatti, le nostre notti scorrono con maggiore continuità, senza risvegli improvvisi, e ci si addormenta con più facilità (sempre a patto di non allenarsi troppo a ridosso dell’ora della buona notte).
Un altro aspetto da non sottovalutare quando si parla di sport all’aria aperta è la varietà di attività che si possono praticare, dal camminare a passo svelto a giocare a tennis fino al pattinaggio o il trekking: la scelta è molto più ampia rispetto ai classici fitness workout da palestra e questo garantisce anche una maggiore continuità, perché l’allenamento risulta meno noioso.
L’importanza del riposo per chi si allena con costanza
Il sonno è indispensabile per tutti, e per chi pratica sport, in modo agonistico o meno, ha ulteriori benefici legati all’allenamento che ha svolto, perché mentre dormiamo i tessuti e i muscoli si rigenerano, per recuperare lo sforzo dell’allenamento, e il corpo produce le citochine, che aiutano il sistema immunitario a combattere le eventuali infiammazioni. Del sonno dello sportivo ne abbiamo parlato in modo più approfondito qui.
Le ore dedicate al riposo, in particolare quello notturno, sono quindi importanti tanto quanto il tempo dedicato allo sport, e non vanno mai trascurate, rischiando di fare solo peggio perché un corpo che va in sovrallenamento può essere soggetto a vari problemi (tra questi anche l’insonnia), e vuole lanciarci un messaggio preciso, ovvero che l’intensità dell’esercizio fisico supera la sua capacità di recupero.
Proprio in questa direzione va il concept Re:Active della Linea ReSearch di Dorelan, studiata in collaborazione con preparatori atletici e medici dello sport per garantire a chi si allena un recupero più veloce e di qualità, come se fosse un’estensione dell’allenamento stesso. Il set è composto da materasso, con tecnologia a molla Twin abbinata a uno strato di Myform Memory Air che sostiene il corpo in modo ergonomico; topper sfoderabile che, come il materasso, è realizzato con un tessuto traspirante a base di viscosa e trattato in modo che la temperatura di contatto con il corpo resti sempre dentro un range ideale durante la notte; e infine il cuscino, disponibile in tre altezze, per dare sollievo alla zona cervicale e sciogliere eventuali tensioni. Anch’esso realizzato con lo stesso tessuto e trattamento.
Tra le ultime novità c’è il barefooting, un’attività che favorisce anche il sonno
Ed ecco il perché. Camminare scalzi sui suoli naturali più diversi, dall’erba alla sabbia fino a una distesa di corteccia o i ciottoli depositati nel letto di un fiume, esalta le percezioni fisiche che il corpo, attraverso i piedi, riceve dal contatto con la terra, rilassando i nervi, al pari dello yoga e della meditazione. Nei percorsi di barefooting, realizzati ad hoc e immersi nei boschi, ci sono spesso anche dei passaggi in cui si immergono i piedi nell’acqua fredda dei ruscelli: un vero e proprio percorso kneipp naturale, che stimola il ritorno venoso e linfatico, rilassa il sistema nervoso e il nervo vago, abbassa il battito cardiaco e stimola la produzione di dopamina. Un po’ come succede quando facciamo una doccia prima di andare a dormire.