In occasione della Giornata Mondiale del Sonno del 17 marzo, nasce Sonnopedia: il glossario di Dorelan che spiega dalla A alla Z i termini legati al tema del buon riposo .
Un progetto ricco di dati e informazioni che si pone come obiettivo quello di fare chiarezza sui disturbi del sonno per contribuire a rafforzare la consapevolezza dell’importanza di questa abitudine.
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Con l’espressione “Digital Detox” ci si riferisce alla disintossicazione dal digitale, quindi dall’uso costante e incontrollato della tecnologia e dei social network, che ormai caratterizza le nostre giornate. I dispositivi elettronici, infatti, sono una delle principali cause dell’insonnia: la luce blu emanata dagli schermi altera la produzione della melatonina (l’ormone che si occupa della regolazione del ciclo sonnoveglia) prolungando il tempo di veglia. Inoltre, non è da sottovalutare il continuo stato di allerta che sperimentiamo a causa delle notifiche che illuminano lo schermo del nostro telefono ripetutamente.
È quindi fondamentale, tanto per la nostra salute fisica quanto mentale, prenderci dei momenti di pausa dal digitale ogni giorno, procedendo a piccoli passi sin dalla mattina presto: inizieremmo la nostra giornata sicuramente meno stressati e dormiremo meglio. Evitare di assecondare il nostro bisogno impellente di controllare le mail e i nuovi messaggi appena alzati dal letto, o mentre sorseggiamo il caffè avrebbe di sicuro un impatto positivo sul nostro benessere psicofisico. Allo stesso modo, dovremmo cercare di rilassarci prima di andare a dormire ed evitare di utilizzare dispositivi elettronici nei 90 minuti prima di coricarci, favorendo altre attività che potrebbero essere la lettura di un buon libro o l’ascolto di musica rilassante.
I sogni sono immagini transitorie nate dall’attività neurale che si verifica durante il sonno in tutte le sue fasi, anche se sono tipici della fase REM: in questo lasso di tempo essi risultano più vividi e sceneggiati, coinvolgendo più contenuti emotivi, visivi e di movimento. Ma perché sogniamo? Secondo la teoria di Freud sull’interpretazione dei sogni, essi rappresenterebbero pensieri e desideri nascosti che l’inconscio porterebbe a galla, oppure secondo il più recente modello di Hartmann, sono una metafora visiva con cui affrontare una preoccupazione emotiva.
Il sonno si caratterizza per un’alternanza di 5 cicli, a loro volta suddivisi nel sonno Non-REM (Non-Rapid Eye Movement) e sonno REM (Rapid Eye Movement). La fase Non-REM è quella che comprende i primi stadi del sonno, e quindi il suo diventare sempre più profondo: è in questo momento che il cortisolo, meglio conosciuto come l’ormone dello stress, si riduce, e così anche la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa. Ma non solo, questo stadio gioca un ruolo fondamentale anche per l’apprendimento e per il consolidamento della memoria ‘dichiarativa’, ovvero la memoria consapevole legata all’immagazzinamento dei nomi di cose, persone e luoghi e che ci viene in aiuto nella maggior parte delle nostre giornate. Della memoria ‘procedurale’ (memoria inconsapevole legata alle competenze ed esperienze consolidate) invece si occupa la fase REM, quella del sonno profondo caratterizzato da un’elevata attività cerebrale (simile a quella della veglia), movimenti oculari rapidi ed assenza di attività muscolare. È qui che hanno luogo i sogni più intensi e di cui abbiamo maggior ricordo.