Se la durata del sonno è di fondamentale importanza, altrettanto lo è la sua qualità.
Come altrimenti si spiegherebbero gli individui che, pur dormendo 7-8 ore per notte, si svegliano stanchi, non riposati e con un cattivo funzionamento diurno? Sicuramente ad influenzare negativamente sia la quantità che la qualità del sonno può intervenire una patologia specifica del sonno. Secondo l’ultima classificazione internazionale dei disturbi del sonno, sono 60 le patologie che possono essere diagnosticate. Tra i più frequenti disturbi a maggiore impatto sulla salute ci sono: l’insonnia, la sindrome delle apnee ostruttive morfeiche, la sindrome delle gambe senza riposo.
Disturbi più frequenti
INSONNIA
A partire dal dato epidemiologico, l’insonnia è sicuramente un problema rilevante. Nella sua forma cronica interessa circa il 10% della popolazione generale adulta. Il disturbo da insonnia è caratterizzato da una predominante insoddisfazione del soggetto riguardo alla quantità o alla qualità del sonno, associata a:
- DIFFICOLTÀ A PRENDERE SONNO
- FREQUENTI RISVEGLI NELLA NOTTE
- RISVEGLIO PRECOCE AL MATTINO SENZA RIUSCIRE A RIADDORMENTARSI.
SINDROME DELLE APNEE OSTRUTTIVE MORFEICHE
La sindrome delle apnee ostruttive morfeiche è invece un disturbo respiratorio caratterizzato dalla presenza di episodi ripetuti di ostruzione delle vie aeree superiori durante il sonno, con conseguente diminuzione di ossigeno intermittente e frammentazione del sonno. Le apnee hanno in genere una durata variabile da 10 a 30 secondi, ma possono persistere anche per più di un minuto.
Questa sindrome è più frequentemente rappresentata nel sesso maschile, tuttavia anche le donne ne possono essere affette soprattutto nell’epoca post-menopausale. Il sonno frammentato, legato ai microrisvegli per ritornare a respirare normalmente, può causare eccessiva sonnolenza diurna, stanchezza, ansia, e sbalzi d’umore.
SINDROME DELLE GAMBE SENZA RIPOSO
Infine, la sindrome delle gambe senza riposo, conosciuta anche come RLS (dall’inglese: Restless Legs Syndrome) è una sindrome caratterizzata da un bisogno irresistibile di muovere gli arti inferiori, spesso associato a sensazione di fastidio, prurito e, a volte, dolore. Talora può manifestarsi anche alle braccia. Diversi studi epidemiologici hanno mostrato che la RLS colpisce circa il 2-5% della popolazione adulta. La sintomatologia compare a riposo (quando si è sdraiati o seduti), soprattutto verso sera o di notte, e si attenua o addirittura sparisce con il movimento.
Il disturbo interferisce spesso con l’addormentamento, causando insonnia. Inoltre, se il soggetto riesce ad addormentarsi, durante la notte può avere scatti involontari delle gambe, ogni 20-40 secondi: questi scatti determinano dei microrisvegli che non consentono un buon mantenimento del sonno. La stanchezza che ne consegue può compromettere le attività quotidiane e peggiorare la qualità di vita, determinando tensione, irritabilità e sintomi depressivi.
Referenze
[1] American Academy of Sleep Medicine. ICSD-3—International Classification of Sleep Disorders. American Academy of Sleep Medicine, Chicago, 2014.
[2] Cai GH, Theorell-Haglow J, Janson C et al. Insomnia symptoms and sleep duration and their combined effects in relation to associations with obesity and central obesity. Sleep Med 46: 81-87, 20