Editoriale

Insonnia e disturbi del sonno: intervista al prof. Claudio Vicini

Insonnia e disturbi del sonno: intervista al prof. Claudio Vicini

Insonnia e disturbi del sonno sono due problemi con cui dobbiamo fare i conti sempre più spesso, in particolare dopo la pandemia. In vista della Giornata Mondiale del Sonno abbiamo intervistato il professor Claudio Vicini, Medico Otorinolaringoiatra esperto in Medicina del Sonno, Professore Associato in Otorinolaringoiatria presso l’Università di Bologna e Ferrara, per chiedergli quali siano le principali cause e le possibili soluzioni a questi problemi.

Professor Vicini, cosa l’ha spinta ad avvicinarsi alla Medicina del Sonno?

Ho iniziato a occuparmi del sonno e delle problematiche legate al riposo grazie all’incontro con Elio Lugaresi. Il professor Lugaresi, cattedratico di Neurologia a Bologna, è stato anche uno dei maggiori esperti nell’ambito del russamento ed il primo ad affrontare lo studio sistematico dei disturbi respiratori nel sonno.

Come dormono gli italiani oggi?

È da non più di 40 anni che in Italia ci si interroga sulla salute del sonno. Insonnia e disturbi respiratori sono i principali problemi che deve affrontare chi ha difficoltà a dormire (quando parliamo di insonnia intendiamo la percezione di non riposare in maniera adeguata). Si tratta di due disturbi legati all’obesità e all’età. L’obesità, in particolare, è molto peggiorata durante la pandemia: chi ne soffre ha accumulato, in media, almeno 2 kg in più in questi ultimi due anni.

Perché avvengono le apnee notturne?

Le apnee notturne (definite anche choking, perché provocano un vero e proprio senso di soffocamento) si riconoscono perché danno la sensazione di uno strangolamento ripetuto, come di morte imminente. Si tratta di un problema che non è così diffuso e che non ha alcuna correlazione con difficoltà di respirazione anche gravi né con disturbi di tipo psicologico. Le apnee notturne, infatti, sono un fenomeno meccanico; quindi, si tratta sempre di un deficit fisico, qualsiasi siano le cause.

Qual è il ruolo del materasso e della posizione assunta durante il sonno in tutto questo?

La qualità del materasso fa la qualità del sonno. Quando si soffre di insonnia, la posizione che si assume condiziona il tempo di addormentamento: se si giace su un supporto scomodo il tempo di addormentamento sarà più lungo e si andrà più facilmente incontro all’insonnia e ad altri disturbi che incidono negativamente sulla qualità del riposo notturno. Per poter arrivare ad attivare le fasi attive del nostro sonno, quelle che ci permettono di riposare bene, dobbiamo senz’altro stare su una superficie comoda.

La posizione assunta durante il sonno influisce anche sui problemi respiratori?

Per quanto riguarda i disturbi respiratori durante il sonno, stiamo acquisendo sempre più consapevolezza e stiamo imparando che la posizione che assumiamo mentre dormiamo condiziona anche i disturbi respiratori. La posizione peggiore è la supina, poiché nella fase REM e nelle fasi successive la lingua tende a cadere all’indietro bloccando la respirazione. Per prevenire i disturbi respiratori durante il sonno, la posizione migliore potrebbe essere quella laterale; in particolare, girarsi sul fianco destro è utile anche a favorire la digestione. Comunque, non è solo la posizione ad essere importante. Gli studi dimostrano che, sollevando il tronco di 30°, si riduce la quantità di apnee del 20-30%; quindi l’uso del cuscino o di altri dispositivi, come i letti articolati, è un valido aiuto per combattere i disturbi respiratori.

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