Editoriale

Migliora il sonno per ridurre infiammazioni

Migliora il sonno per ridurre infiammazioni

La performance sportiva dell’atleta è chiaramente influenzata dal suo stato di benessere, ma nonostante questo sia un principio di facile condivisione, non è altrettanto facile ottenere un quadro atto a valutare lo stato di benessere generale e le performance psico-fisiche dello sportivo.

La necessaria richiesta di aumento (o mantenimento) delle performance nel tempo, è un passaggio obbligato nel mondo sportivo dove viene richiesta un’adattabilità superiore in condizioni stressanti o con stimoli allenanti intensi e costanti.

La performance psico-fisica è però un concetto multidimensionale: la complessità del fenomeno dipende in particolare da processi infiammatori di basso grado, da ritmi circadiani e da importanti componenti della composizione corporea.

In particolare, l’infiammazione che la maggior parte degli individui immagina esclusivamente come un evento patologico che provoca sintomi evidenti e conclamati, attraverso manifestazione di gonfiore, dolore o rossore, sono definite infiammazioni locali,  come per esempio artrite e mal di gola.

L’infiammazione quindi è una reazione del nostro organismo per difendersi da qualcosa che ritiene potenzialmente pericoloso, come ridurre le capacità articolari o motorie dell’apparato muscolo-scheletrico nel caso di potenzialità ridotte, e proprio per questo motivo l’infiammazione risulta vitale per la nostra sopravvivenza.

I problemi sorgono qualora l’infiammazione sfugga dal nostro controllo ovvero quando lo stato infiammatorio persiste nel tempo. 

“Se il nostro corpo è sotto continuo attacco” per l’esposizione a fattori esterni irritanti (o stressanti), la risposta infiammatoria del nostro organismo perdura (con produzione di una serie di sostanze che danneggiano le cellule e la produzione dei radicali liberi), e si diffonde in ogni parte del corpo, diventando sistemica.

L’infiammazione sistemica è quindi una condizione in cui i processi infiammatori sono cronicamente stimolati a bassi livelli, interessando l’intero organismo, come ad esempio una postura scorretta durante le ore di sonno o un materasso non idoneo per poter distendere e rilassare i muscoli di notte.

Infatti, in questa situazione può accadere che per lungo periodo non compaiano sintomi, ma avvengono piccole alterazioni a livello metabolico ed endocrino che possono degenerare in infiammazioni locali o addirittura in patologie.

L’infiammazione è una delle modalità più efficaci con cui l’organismo risponde ai diversi stimoli esterni e manda segnali di allarme: un’infezione virarle, lo stress, alimentazione sbagliata o la mancanza di qualità del sonno determinano sempre un aumento dei livelli di infiammazione.

L’infiammazione come detto precedentemente è una risposta di emergenza tanto necessaria quanto deleteria se costantemente attiva.

Gli allenamenti se intensi e prolungati causano infiammazione, per poter quindi allenarsi con intensità e costanza nel tempo è necessario che i processi infiammatori siano efficaci e riescano ad essere controllati nel tempo.

Di conseguenza l’attenzione al recupero ed in particolare al riposo diventa un fattore determinante per consentire al nostro organismo di recupera al meglio senza incorrere in una infiammazione sistemica che dà inizio al processo definito di overtraining e incrementa in modo significativo la probabilità di infortunio dello sportivo.
Prestare attenzione ai fattori che determinano la qualità del sonno diventa quindi essenziale oltre all’importanza strategica di avere uno stile di vita corretto capace di garantire un riposo adeguato.

La qualità del sonno viene ad acquisire un ruolo chiave, e non più trascurabile nell’organizzazione degli allenamenti e nelle competizioni professionistiche ed amatoriali.