Editoriale

Mare o montagna?

Mare o montagna?

È il dilemma di ogni estate, ma che, a questo punto della stagione, sarà già risolto verso una o l’altra destinazione, in base alle preferenze. Allora è il momento giusto per affrontare il tema del sonno e scoprire come può cambiare se avete scelto di trascorrere le vostre vacanze vicino alla spiaggia o a una altitudine maggiore. 

Il sonno al mare 

Dormire in una camera che affaccia sulla spiaggia o nelle vicinanze, con il rumore rilassante e ritmato delle onde (che stimola la meditazione ed è uno dei suoni preferiti per chi fa fatica a prendere sonno) e il profumo della brezza marina, è una visione da sogno. Basta visualizzarla per calarsi in un’atmosfera di relax totale. Ma il benessere va oltre questa immagine paradisiaca.  
Sono numerosi, infatti, gli studi che confermano i benefici per la salute associati a una vacanza al mare, e tra questi spicca una migliore qualità del sonno.  
In primis, c’è una questione di riconnessione con la natura e i suoi ritmi: è una esperienza sensoriale, che stimola il rilassamento mentale e fisico, spianando quindi la strada verso una notte riposante. 

L’aria nelle zone di mare è ricca di ioni negativi, che aumentano la capacità del corpo di assorbire ossigeno, oltre a bilanciare i livelli di serotonina, l’ormone che migliora l’umore e riduce lo stress. Ma respirare a pieni polmoni l’aria di mare fa bene anche per chi soffre d’asma o bronchite, grazie alle sue proprietà antibatteriche e antinfiammatorie. 

Trascorrere le giornate al mare, poi, favorisce l’assorbimento della vitamina D, essenziale per la salute delle ossa, del sistema immunitario ma anche per regolare al meglio il ritmo sonno-veglia del nostro corpo. 

Camminare a piedi nudi in spiaggia è un altro toccasana per la circolazione sanguigna, che a sua volta promuove il rilassamento.  

Dietro a tutti questi vantaggi, si nascondono, seppur pochi, anche qualche contro. E riguardano in particolare le alte temperature e l’umidità che imperversano, e purtroppo in modo sempre di più grave a causa del cambiamento climatico, nelle località di mare. L’aria condizionata può sembrare la soluzione, ma va utilizzata con giudizio, ricordandosi che la temperatura ideale per dormire è intorno ai 20 gradi. 

Il sonno “in alta quota” 

Spostiamoci in montagna, dove il sonno, come al mare, beneficia del contatto diretto con la natura, i suoi colori e suoni. Ma qui entra in gioco una parola chiave: altitudine, che richiede una fase di adattamento durante i primi giorni dopo l’arrivo a destinazione. Per superarlo senza stress (tenendo presente che la reazione varia molto da persona a persona), potete seguire questi consigli: 

  • Se avete scelto una località oltre i 1500 metri, potrebbe essere utile dormire qualche notte ad altitudini intermedie, avvicinandovi gradualmente alla destinazione. 
  • Idratatevi bene ed evitate bevande alcoliche. 
  • Nei primi giorni dopo l’arrivo, non partite in quarta con camminate estenuanti, ma date tempo al corpo di adattarsi, sia all’altitudine ma anche alle attività stra-ordinarie che farete. L’insonnia da montagna, infatti, non è una situazione così rara ed è causata dall’abbassamento dei livelli di ossigeno man mano che si sale. È una problematica che si può riscontrare già a partire dai 1500 metri di altitudine. Questo perché i respiri, pur non avendone una percezione immediata, rallentano e si distanziano tra loro mentre si sale, e di conseguenza si abbassa anche il livello di concentrazione di ossigeno e anidride carbonica nel sangue. Questo può causare anche delle brevi apnee periodiche durante il sonno, che così diventa meno rigenerante con il rischio di svegliarsi più stanchi del solito. In genere ci si adatta in pochi giorni, ma non per tutti è così, in particolare gli anziani. 

Notte outdoor 

Per chi ama la montagna (ma vale anche per il mare) e dormire all’aperto, in tenda da campeggio o sotto le stelle, ben venga, perché aiuta a bilanciare il ritmo circadiano, facilitando l’addormentamento e il risveglio al mattino. Trascorrere una notte all’aperto riduce anche l’esposizione alla luce artificiale, aumentando la produzione di melatonina. L’unico aspetto che può condizionare il sonno e magari rovinarlo è l’attrezzatura che, se non è specializzata per il pernottamento all’aperto e abbastanza confortevole, può mettere a dura prova il riposo notturno. 
Porta con te una mascherina per la luce e un materassino che renda quanto più confortevole il supporto sul quale dormirai.